sabato 30 ottobre 2021

Presentazione La rosa è viva al Centrum Sete Sois Sete Luas di Pontedera nel Mese del Libro dell'Associazione Il Carrubo

 




Lo sapevo che certe cose le donne in quell’ambiente là non le possono fare, ma [...] mi andava bene, perché era chiaro qual era il nostro compito e quando si trattava di aiutare la gente mi sembrava di fare una cosa giusta. Anche se alla gente non gli puoi risolvere la vita, puoi dare un aiuto concreto. È vero, ma se ci pensi bene tutto questo si regge sulla paura. Quando uno è pieno di casini gli sta bene trovare un nemico, magari un altro disgraziato, che diventa il male di tutti i mali, quello che è venuto in Italia a rubarci il pane e la casa. Ogni volta che dici “prima gli italiani” alimenti la paura, ma quello che passa è che c’è qualcuno che ha a cuore i tuoi problemi, e va bene anche se quelli là che ti dovrebbero difendere sono dei picchiatori.






giovedì 21 ottobre 2021

Presentazione La rosa è viva Libreria Roma Pontedera


 


Torino, 28 ottobre 1943

Strana giornata, oggi. Per tutto il giorno il cielo è stato grigio e compatto. A guardarlo mi mancava l'aria, come se su di me incombesse il respiro della morte. Non parlo solo del senso di precarietà legato alla guerra, ma di qualcosa di più intimo, radicato nella mia carne. Mi è sembrato così potente da poter condizionare il mio sangue, anche quando scorrerà nelle generazioni che lo erediteranno.

Poi, stasera, il cielo si è fatto stranamente terso. Ho avuto la sensazione che solo in quel momento fosse diventato possibile vederlo, è stato come se vedessi il cielo per la prima volta.

Lidia rimise insieme le carte. Le assicurò alla custodia di una mattonella sconnessa, come faceva sempre, da quando aveva capito che non avrebbe potuto spedire le sue lettere.

Quella precauzione, che sarebbe tornata utile nel caso in cui ci fosse stata una perquisizione della casa, col tempo era diventata una specie di rituale, che le permetteva di mettere al sicuro almeno una parte di sé.